Per oltre due millenni si è discusso sulle connotazioni, sul corso e sull’eventuale portata del Sebeto, finendo spesso per reputarlo un gioioso fiume malvagiamente sottratto a Napoli e sepolto nelle sue viscere. In realtà tutti gli autori che si sono soffermati ad esaltarne la limpidezza delle acque e la suggestione delle lussureggianti rive, mai ebbero occasione di vederlo. Per contro quanti, come il Boccaccio, dopo meticolose indagini, riuscironoa rintracciarlo, restarono delusi per la sua estrema modestia: un ruscello, un rivolo che solo la più spudorata piaggeria elevò al rango di fiumicello.Questo volume, riproponendo quanto di più significativo scrissero sul Sebeto poeti, letterati, storici e naturalisti, integrandolo con vari approfondimenti, consente di attingere al perché un rigagnolo, ristagnante e ammorbato dai rifiuti, sia oggi il suo estremo retaggio.
ISBN 9788895430416